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THE WAY OF SUCCESS: intervista a Mattia Ruffo

Per la rubrica THE WAY OF SUCCESS, incontriamo Mattia Ruffo, Surfacing Artist in Rainbow CGI ed ex studente del Master di 3d Digital Production.

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06 Aprile 2022

Per la rubrica THE WAY OF SUCCESS, incontriamo Mattia Ruffo, Surfacing Artist in Rainbow CGI ed ex studente del Master di 3d Digital Production.

Ciao Mattia,

Innanzitutto grazie per aver accettato di fare questa intervista. Iniziamo chiedendoti come è nata la tua passione per la computer grafica e perché hai scelto Rainbow Academy?

Ciao! Grazie a voi per avermi invitato a partecipare. In realtà la passione per la computer grafica si è sviluppata gradualmente tramite un’altra passione, ovvero quella per i fumetti. Quando ero piccolo mio zio mi regalò alcuni numeri dell’Uomo Ragno, ed io, che avevo ereditato la passione del disegno da mio padre, cercavo di ridisegnare fedelmente tutte quelle pose assurde e dinamiche del supereroe, che sembravano prender vita nelle vignette. Quando ho scoperto dell’esistenza di un programma, Adobe Flash, che mi avrebbe permesso realmente di animare i disegni, sono passato dalla carta al digitale. Ho sperimentato un po’ l’animazione 2D finché la mia curiosità e la mia voglia di voler imparare sempre qualcosa di nuovo, mi ha aperto le porte della computer grafica. A quel punto mi è stato subito chiaro cosa avrei voluto fare da grande e ho cominciato a cercare il percorso formativo più diretto: Rainbow Academy.

Quali sono state le tue prime esperienze professionali?

Avendo studiato in una scuola superiore come il Cine -TV Roberto Rossellini sono sempre stato a contatto con il mondo dell’intrattenimento. L’esperienza di lavoro più vicina a quello che faccio oggi è stata sicuramente il mese di scuola lavoro che ho fatto presso una piccola azienda di Roma Sud che lavorava nel settore pubblicitario. Io mi occupavo del compositing, principalmente in After Effects. Altre esperienze poi le ho avute sempre tramite scuola come montatore; ho collaborato a progetti con l’Arma dei Carabinieri, il MIUR e persino la RAI.

Qual è il tuo ruolo attuale? Puoi descrivere  di cosa ti occupi e quali sono le tue responsabilità?

Ad oggi sono un operatore del reparto di Surfacing, mi occupo principalmente di fare le UV, le texture e lo shading degli asset che mi arrivano dal reparto di Modeling. Principalmente characters, ma alle volte do una mano anche con i props e i set quando serve. Le mie responsabilità primarie sono anzitutto rispettare i tempi di consegna, in modo da consentire la fluidità del processo produttivo e seguire tutte le indicazioni date dal cliente, dal design fornito e dal mio supervisore per la realizzazione dell’asset. A volte mi è capitato anche di allineare le nuove leve facendogli da tutor, o di gestire piccoli gruppi di lavoro quando richiesto.

Delle cose che hai appreso in Rainbow Academy, ci sono stati elementi che si sono rivelati utili per la tua carriera?

Assolutamente. Primo tra tutti la costruzione di un buon mindset. Lavorare nel mondo della computer grafica richiede molta pazienza e la capacità di saper gestire la pressione delle consegne per performare comunque al massimo. Rainbow Academy in questo ha una spinta in più, perché ti da la possibilità di formarti con professionisti che lavorano sul campo. Puoi far tesoro della loro esperienza e imparare diversi trucchetti del mestiere.

Hai un artista in particolare a cui ti ispiri per stile o tecnica?

In realtà mi piacciono tanti stili diversi. Adoro quando un artista riesce a creare il suo personal brand, quando puoi riconoscere chi è l’autore anche senza leggere il nome. Amo in particolare lo stile artistico di Gabriele Dell’Otto, le sue illustrazioni sono pazzesche! Io personalmente al momento sto continuando a studiare nuove tecniche e nuovi software, sono costantemente alla ricerca di nuovi artisti da studiare e sto cercando di sperimentare diversi stili. Ancora non sono arrivato ad una maturazione tale da sviluppare un mio brand, cosa che però intendo assolutamente fare.

Quali sono i progetti a cui hai lavorato e quale di questi ti ha dato maggiori soddisfazioni come artista?

Il primo progetto a cui ho lavorato è stato 44 Cats e ne vado molto fiero, visto che dal punto di vista qualitativo artistico ha alzato di molto l’asticella di quella fascia di cartoni animati. Ho lavorato anche a tanti altri progetti ed ognuno di essi è stato fondamentale nel contribuire alla mia formazione professionale. Ho sempre cercato di superare al meglio le sfide e le difficoltà che mi si presentavano cercando di trarne più insegnamenti possibili. Ad oggi come team di Rainbow CGI ci impegniamo tutti i giorni ad alzare il livello e tante belle cose sono in arrivo prossimamente.

Quali sono i prossimi obiettivi professionali che vorresti raggiungere?

Voglio posizionarmi online come artista, crearmi un mio brand, diventare un punto di riferimento per chi ha iniziato da poco in questo settore o che vorrebbe iniziare. Mi piacerebbe dare il mio contributo anche dal punto di vista formativo per aiutare più gente possibile. Inoltre vorrei lavorare ad un film o videogioco sull’uomo ragno in modo tale da omaggiare il personaggio da cui pian piano si è sviluppata la passione per questo lavoro.

Cosa non cambieresti mai del tuo lavoro?

Sicuramente tutta la parte artistica fatta di osservazione e sperimentazione. La cosa più bella è quando hai un’idea in testa e riesci a realizzarla non importa come e in quanto tempo. A volte sono talmente ossessionato che se sto in giro può capitare che mi incanto a fissare un oggetto o un materiale per visualizzarne tutti i dettagli che mi possono servire per il progetto a cui sto lavorando. E poi il lavoro in team, anche se i progetti in 3D possono sembrare il prodotto di un lavoro individuale, perché ci sei tu ed il computer, in realtà la comunicazione e la condivisione di idee e informazioni è fondamentale.

Se potessi mandare un messaggio a tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi a questa professione, cosa consigli e cosa invece non raccomandi?

Ci tengo a dire una cosa secondo me molto importante. Soprattutto quando sei alle prime armi si tende spesso a paragonare le proprie skills con quelle di altri coetanei, artisti o persone a noi vicine, e pensare di non essere bravi o portati per un determinato mestiere. Spesso vogliamo tutto subito, ma la verità è che ognuno di noi ha bisogno di prendersi il suo tempo ed ognuno ha un diverso punto di partenza. Alla fine tutti possiamo arrivare al risultato che desideriamo, ‘’nessuno nasce imparato’’. Non ti scoraggiare se vedi qualcuno che oggi è più bravo di te, puoi diventare bravo come lui o anche di più. Concentrati sul tuo percorso, non perdere il focus e sfrutta chi hai intorno per apprendere il più possibile. Ruba con gli occhi e sii curioso.

Poi vi consiglio di continuare sempre ad alimentare e coltivare la vostra passione, anche dopo che sarete diventati dei professionisti, così il lavoro non diventerà mai monotono.

Grazie Mattia

Grazie a voi.
A presto!

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